Restiamo in tema: giochi su cui ero moooolto pessimista, anche se questo a differenza di P4D mi ha fatto ricredere.
Ultra Despair è il sequel di Danganronpa solo che perde la sua componente visual novel in favore di una pistola e un mirino.
Ero scettica perché non mi piacciono particolarmente gli “sparacchi”, ma più che altro a causa del nome che c’è dietro: gente che lesina sulle animazioni già nelle visual novel e che sa programmare peggio della Square ai tempi di Final Fantasy VII... Dal punto di vista bug grafici e programmazione zeppa non mi hanno deluso ma dopo i primi capitoli per lo meno la storia si è ripresa.
Chi, come, quando, perché...
A differenza degli altri Dangan questa volta il cast sarà davvero risicato, sulla carte vengono introdotti molti personaggi nuovi ma di fatto saranno due ragazze e una manciata di comprimari~
Niente classe stipata in una scuola o su un isola, questa volta vestiremo i panni di una ragazza (alleluja) che si ritrova rinchiusa in un appartamento senza sapere perché.
Quando finalmente Komaru riuscirà a scappare rischierà di essere fatta a fette e la salverà una faccia nota.
Arma di un ridicolo megafono Komaru dovrà farsi strada tra gli orsi assassini ma finirà comunque catturata dal nuovo gruppetto di antagonisti: I Guerrieri della Speranza, degli adorabili bambini killer.
Dopo un breve colloquio Komaru verrà rispedita in città e incontrerà Toko (beh, invero all’inizio deve vedersela con Jack) e deciderà di fare coppia con lei per sopravvivere.
I primi capitoli servono più che altro da tutorial, non essendo il solito gioco mortale tra compagnucci i primi 2 bambini a finire fuori gioco non vengono nemmeno spiegati più di tanto e iniziavo a temere che avrei dovuto continuare a fare “dungeon” e “boss finali” per altre 5 volte in un noioso tram tram, invece poi la trama inizia a ingranare.
Ci sono i soliti clicé come la mega-corporazione all’apparenza buona ma che in realtà è marcia dentro e, stranamente, anche la trama molto controversa di bambini vs adulti ha un suo perché (certo, c’è qualche esagerazione, ma mi è parso il più maturo dei tre)
Il gioco è tutta una citazione al primo Danganronpa, complice la scusa dei rapimenti e del ruolo di Monaca nella Tragedia, ma ci sono anche dei personaggi del secondo gioco che ritornano peccato che ci voglia uno sforzo notevole per capire che ci stiao a fare e poi... e poi si accenda una lampadina che ti ricorda che in realtà questo gioco fa da cuscinetto tra Danganronpa 1 e Danganronpa 2, per questo sono così disperati!
Anche la sottotrama di Toko e la sua amicizia con Komaru stranamente funziona e sono un duo a dir poco comico, anche se devo ammettere che mi è dispiaciuto che non ci fosse una vera e propria variante “cattiva” del prevedibilissimo finale.
Le storie dei ragazzini sono un po’ esagerate e mi stupisco che questo gioco non sia stato pesantemente censurato (insomma stiamo parlando pur sempre dell’America, il posto in cui hanno dovuto cancellare la carne di cavallo da P4D!), ma disgraziatamente nessuno dei comprimari riesce a ritagliarsi il suo spazio e uscire dalla massa >.<
Realizzazione
Pessima, ahahah, è pur sempre un Chunsoft XD
Scherzi a parte è un continuo incastrarsi in ostacoli invisibili e affini, l’autolock da più problemi che altro, a volte gli obbiettivi non si attivano per chissà quale motivo e... è l’unico gioco che mi ha impallato la PSV! Lampeggio e reset di forza~
Non è però tutta colpa loro, in questo specifico caso non ho la più pallida idea di come sia il doppiaggio inglese perché ho usato sempre quello giapponese, non per un fatto di “fa più figo” ma per una più semplice comprensione.
La Nis ha avuto per lo meno la decenza di mettere come DLC gratuito il doppiaggio originale, ma di fatto l’ho giocato in giapponese perché altrimenti i video erano uno strazio, e non sbagliamoci... questo gioco è una lunga cutscene (che sia un frammento anime, in CG o i frangenti visual novel)
Il fatto è che il doppiaggio inglese non ha i sottotitoli, il doppiaggio giapponese lì ha ma i video sono compressi con lo schiacciasassi (e non è possibile cambiare tra le due modalità).
In breve:
Carino, più casual dei precedenti sia come gameplay che come quantità di testo da leggere~
Provocatorio e scemo come gli altri, ci mette un po’ a carburare ma gli ultimi capitoli non sono affatto male ma resta pur sempre uno spin-off.
Non deve essere andata un granché perché il prossimo Danganronpa a quanto pare sarà “slegato” alla storia Hope Accademy e tornerà a essere una visual novel, ma comunque a vedere i pochi video rilasciati hanno svecchiato un po’ il gameplay.
Ultra Despair è il sequel di Danganronpa solo che perde la sua componente visual novel in favore di una pistola e un mirino.
Ero scettica perché non mi piacciono particolarmente gli “sparacchi”, ma più che altro a causa del nome che c’è dietro: gente che lesina sulle animazioni già nelle visual novel e che sa programmare peggio della Square ai tempi di Final Fantasy VII... Dal punto di vista bug grafici e programmazione zeppa non mi hanno deluso ma dopo i primi capitoli per lo meno la storia si è ripresa.
Chi, come, quando, perché...
A differenza degli altri Dangan questa volta il cast sarà davvero risicato, sulla carte vengono introdotti molti personaggi nuovi ma di fatto saranno due ragazze e una manciata di comprimari~
Niente classe stipata in una scuola o su un isola, questa volta vestiremo i panni di una ragazza (alleluja) che si ritrova rinchiusa in un appartamento senza sapere perché.
Quando finalmente Komaru riuscirà a scappare rischierà di essere fatta a fette e la salverà una faccia nota.
Arma di un ridicolo megafono Komaru dovrà farsi strada tra gli orsi assassini ma finirà comunque catturata dal nuovo gruppetto di antagonisti: I Guerrieri della Speranza, degli adorabili bambini killer.
Dopo un breve colloquio Komaru verrà rispedita in città e incontrerà Toko (beh, invero all’inizio deve vedersela con Jack) e deciderà di fare coppia con lei per sopravvivere.
I primi capitoli servono più che altro da tutorial, non essendo il solito gioco mortale tra compagnucci i primi 2 bambini a finire fuori gioco non vengono nemmeno spiegati più di tanto e iniziavo a temere che avrei dovuto continuare a fare “dungeon” e “boss finali” per altre 5 volte in un noioso tram tram, invece poi la trama inizia a ingranare.
Ci sono i soliti clicé come la mega-corporazione all’apparenza buona ma che in realtà è marcia dentro e, stranamente, anche la trama molto controversa di bambini vs adulti ha un suo perché (certo, c’è qualche esagerazione, ma mi è parso il più maturo dei tre)
Il gioco è tutta una citazione al primo Danganronpa, complice la scusa dei rapimenti e del ruolo di Monaca nella Tragedia, ma ci sono anche dei personaggi del secondo gioco che ritornano peccato che ci voglia uno sforzo notevole per capire che ci stiao a fare e poi... e poi si accenda una lampadina che ti ricorda che in realtà questo gioco fa da cuscinetto tra Danganronpa 1 e Danganronpa 2, per questo sono così disperati!
Anche la sottotrama di Toko e la sua amicizia con Komaru stranamente funziona e sono un duo a dir poco comico, anche se devo ammettere che mi è dispiaciuto che non ci fosse una vera e propria variante “cattiva” del prevedibilissimo finale.
Le storie dei ragazzini sono un po’ esagerate e mi stupisco che questo gioco non sia stato pesantemente censurato (insomma stiamo parlando pur sempre dell’America, il posto in cui hanno dovuto cancellare la carne di cavallo da P4D!), ma disgraziatamente nessuno dei comprimari riesce a ritagliarsi il suo spazio e uscire dalla massa >.<
Realizzazione
Pessima, ahahah, è pur sempre un Chunsoft XD
Scherzi a parte è un continuo incastrarsi in ostacoli invisibili e affini, l’autolock da più problemi che altro, a volte gli obbiettivi non si attivano per chissà quale motivo e... è l’unico gioco che mi ha impallato la PSV! Lampeggio e reset di forza~
Non è però tutta colpa loro, in questo specifico caso non ho la più pallida idea di come sia il doppiaggio inglese perché ho usato sempre quello giapponese, non per un fatto di “fa più figo” ma per una più semplice comprensione.
La Nis ha avuto per lo meno la decenza di mettere come DLC gratuito il doppiaggio originale, ma di fatto l’ho giocato in giapponese perché altrimenti i video erano uno strazio, e non sbagliamoci... questo gioco è una lunga cutscene (che sia un frammento anime, in CG o i frangenti visual novel)
Il fatto è che il doppiaggio inglese non ha i sottotitoli, il doppiaggio giapponese lì ha ma i video sono compressi con lo schiacciasassi (e non è possibile cambiare tra le due modalità).
In breve:
Carino, più casual dei precedenti sia come gameplay che come quantità di testo da leggere~
Provocatorio e scemo come gli altri, ci mette un po’ a carburare ma gli ultimi capitoli non sono affatto male ma resta pur sempre uno spin-off.
Non deve essere andata un granché perché il prossimo Danganronpa a quanto pare sarà “slegato” alla storia Hope Accademy e tornerà a essere una visual novel, ma comunque a vedere i pochi video rilasciati hanno svecchiato un po’ il gameplay.