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Child of Light, un piccolo viaggio onirico

Eccomi qui a parlare di una piccola e quanto mai insapettata perla dell ubisoft, uno di quei rarissi casi in cui mi sono pentita di non aver seguito l’istinto e aver preso l’economicissima deluxe edition di un gioco di cui non sapevo un emerito accidenti.
Avrei dovuto ma alla fine, quasi per caso, mi sono ritrovata con la limited per psv e nulla mi vieta in futuro di accaparrarmi con un’altro 20ino la version PC (davvero l’unica cosa che manca alla deluxe è una pvc e sarebbe l’edizione da collezione che chiunque sognerebbe).

Cos’è?
Child of Light è un gioco sviluppato da un piccolo team “sperimentale” della Ubisoft Montreal, e sinceramente mi è sembrato legittimo dubitare sulla bontà di un gioco “sperimentale” uscito dalla casa di Assassin’s Creed per di più a un prezzo budget e con l’engine di Rayman, così anche se mi ispirava ho preferito saperne di più.
Child of Light è un onirico e facile platform rpg con un sistema di combattimento in tempo reale misto turni che però si ferma quando è il momento di fare le vostre scelte del caso.

Trama:
Aurora è la figlia del duca d’Austria che, come nelle più classiche delle fiabe, si risposa con una donna inquetante, ma non abbiamo tempo di conoscerla veramente che il prologo –narrato con sottotitoli e doppiaggio italiano- si conclude lasciando Aurora misteriosamente fredda ed eternamente addormentata nel suo letto.
La piccolina si sveglierà nel magico e fatato mondo di Lemuria e nonostante lo smarrimento generale deciderà di dar retta a un misterioso fuoco fatuo che la affiancherà per tutto il viaggio e che per prima meta la conduce dalla Dama del Bosco, un apparente vecchietta imprigionata nei frammenti colorati di una vetrata.
Qui la donna dirà ad Aurora che Lemuria è in pericolo, una crudele usurpatrice ha strappato il Sole, la Luna e le Stelle dal loro posto facendo calare tutto nell’oscurità e così dovrà trovare i tre elementi in modo da salvare quella terra fatata ma anche per riattivare lo specchio che la riporterà a casa dal suo amato padre.
Il gioco entra effettivamente nel suo vivo solo dopo l’incontro con la Dama del Bosco, anche perché da quel punto in poi Aurora potrà volare liberamente ed esplorare realmente le varie mappe del gioco.

Gameplay:
Come detto prima dopo un oretta scarsa di gioco Aurora sarà in grado di volare liberamente e svelare tutti i segreti delle varie mappe (la foresta, la pianura, il mare e i dirupi).
Le mappe sono abbastanza ampie e ricche di passagi segreti, forzieri, “rivelazioni” (fogli volanti che narrano il segreto passato di Lemuria) e quant’altro.
Lo scopo principale del gioco sarà esplorare la mappa in modo da incontrare i vari png e andare avanti nella trama oppure iniziare qualche side quest o acquisire uno dei tanti compagni di gioco, che sono davvero tanti.
I nemici svolazzeranno attorno a voi e come nel più classico dei sistemi prendendoli alle spalle si avrà l’iniziativa (ovvero uno dei due personaggi in battaglia aprirà le danze), facendosi cogliere di sorpresa inizieranno i mostri altrimenti non resta che aspettare il proprio turno.
Anche se limitato a soli due membri del party in combattimento è possibile scambiarli ogni volta che è il loro turno, tentare la fuga (ora che ci penso non l’ho mai fatto) o attaccare usando l’attacco base (che varia per ogni compagno, salvo per i due giullari) o una delle varie abilità e magie acquisite, mentre Igniculus sarà al vostro fianco (controllato col secondo stick o dal touch screen) e potrà accecare gli avversari rallentadoli o usando la sua luminescenza per curare i compagni.
Combattendo si sale di livello, ogni livello regala un punto abilità da spendere nell’albero del suddetto personaggio ed ogni personaggio ha un so specifico ruolo e specifici punti di forza dovuti anche alla razza (ad esempio la maga del mare ovviamente non lancia magie di fuoco).
L’altro elemento del gameplay è il crafting degli Oculi, gemme che si trovano in giro o vengono date come premio per certe quest o in battaglia; gli oculi di base sono inerenti ai 3 elementi pricipali del gioco (Elettricità>Acqua>Fuoco) e possono essere fusi in modo da creare gemme elementli più forti o fusi tra tipi diversi in modo da generare risultati più disparati in modo da avere, a conti fatti, 9 tipi di gemme possibili + pietra dalle principessa (un oggetto particolarmente potente che si ottiene fondendo tutte le gemme più grandi).
Gli Oculi possono essere incastonati in 3 diverse posizioni (attacco, difesa, tempo) per ogni personaggio e a seconda di dove vengono posizionate, e dalla loro grandezza, danno risultati differenti.

Compagni:
In Child of Light di certo non mancano i compagnucci di gioco, molti con nomi assurdi dovuti alla traduzione (già ostica di base visto che doveva seguire una specie di metrica in versi anche nei dialoghi) e ognuno con una sua storia e una sua sottotrama –alcune si fanno subito altre bisogna aspettare un po’, come per riunire i due circensi.
Rubella la trovate quasi subito, si strugge perché è stata abbandonata dal fratello e dal circo in cui lavorava che a deciso di andare incontro alla morte pur di ribellarsi all’usurpatrice, i suoi attacchi sono rapidi e le sue abilità volte principalmente a curare e difendere. Appartiene al popolo dell’aria e quindi è slanciata e rapida.
Finn è un mago dei Capilli (gnomi) non che l’unico scampato alla maledizione che li ha tramutati tutti in corvi, è un fifone e di certo il nonno cerca di farglielo sempre pesare. Lancia magie elementali e colpisce l’avversario a bastonate.
Robert è un topino intrapendente, a Lemuria i topi sono mercanti sopraffini ma la montagna senziente che li portava a giro si è indebolita con l’arrivo dell’oscurità e sono bloccati nelle pianure col loro prezioso cavout sigillato. Robert è un arciere e cerca in tutti i modi di impressionare la stizzita topina Margaret.
Tristis è il fratello di Rubella, lo troverete anch’egli abbandonato dal circo a un passo dal tempio della Luna e come si evince dal nome è un pessimista inguaribile. E’ l’unico ad avere il medesimo attacco di base di un’altro (Rubella) ma le sue abilità sono più volte a buffare i compagni.
Ōengus è un indomito soldato di una razza guerriera semi-sterminata, è diventato lo schiavetto di Umbra per salvare la sua gente che però l’ha rinnegato. E’ una specie di gibbone tribale che combatte con gli artigli e che può attirare gli attacchi altrui su di se.
Gen, abbreviazione di Genoveffa, è una maga del popolo del mare e ultima del suo popolo (dopo che i gentiori sono stati mangiati da un orco e il nonno muore appena dopo l’arrivo di Aurora) e volta principalmente a indebolire e rallentare l’avversario, in breve prende il posto di Norah.
Norah è la sorella di Aurora, la troverete nelle pianure quasi per caso e combatte con la spada come la sorella, solo che la "Dama" le ha dato degli anelli per proteggerla [spoiler: purtroppo si scoprirà verso la “falsa fine” che non ama minimamente Aurora ma è fedele alla madre Umbra, non che matrigna di Aurora, e insieme all’altra sorella saranno i boss finali per conquistare la Luna e il Sole]
Infine c’è il Golem, uno dei tanti guardiani del Castello che è stato gettato di sotto da Umbra e si è diviso in quattro pezzi a giro per l’albero di spine, è un combattente forzuto ma anche l’unico personaggio DLC. Sembra che gli manchi un’altro pezzo -forse il cuore- che è rimasto al Castello, ma nemmeno completando il gioco è dato saperlo per certo.

Audio:
Le musiche di Child of Light sono piacevoli, quanto incosistenti.
Il tema principale è davvero bello quanto malinconico e vi accompagnerà quasi sempre nella vostra avventura, ovviamente con qualche variante.
Aurora suona il flauto regalatole dalla Dama ogni volta che qualcuno è particolarmente depresso o disperato in modo da farlo rinsavire e il più delle volte unire al gruppo.
L’unico “personaggio” doppiato è la narratrice e, lo ammetto, a conti fatti non ho capito se è la madre di Aurora che narra o se è Aurora stessa una volta diventata grande.
Comunque il tutto è più che sufficiente a contornare i bellissimi disegni acquerellati e i fondali ricchi di dettagli del gioco.


L’oro che non brilla:
Fermo restando che Child of Light resta una chicca e lo consiglio vivamente perché è stata davvero una piacevole sorpresa (a differenze del resto che mi è capitato recentemente per le mani *cof cof*) non è comunque privo di difetti.

Come ci si aspetterebbe da mamma Ubi il gioco è praticamente per ogni console esistente a questo mondo (PS3, PS4, 360, One, WiiU e da questo mese anche PSV) ma salvo che per PSV (e forse WiiU) sono tutte digital, anche se c’è da dire che sono ricche di extra niente male come portachiavi, artbook, un poster di Amano e i DLC (ma c’è qualcuno che li ha comprati a parte!?), inoltre l’ultimo gioco “DD” avevano il coraggio di fartelo pagare 70€ e per di più l’han comprato in talmente tanti che il giorno dell’uscita erano già finite le scorte.

La traduzione italiana è un po’ una barzelletta, ammetto che era una cosa difficile da tradurre vista l’imposizione di lasciare lo stile a poemetto originale ma spesso e volentieri le frasi, oltre ad avere rime assurdamente forzate e una metrica totalmente illeggibile, non hanno proprio un senso chiaro e nella nostra edizione alcune parti fumose della storia sono proprio dei pozzi neri insodabili.
C’è da dire anche che di suo il gioco non ha una grande trama, è alquanto stereotipata e buttata lì giusto per sembrare in tutto e per tutto una fiaba che viene raccontata a un bambino, e non ha nemmeno dei dialoghi veramente importanti o memorabili, si intuisce fin da subito che i personaggi parlottano tra di loro (in determinati eventi o quando qualcuno si aggiunge al party, per il resto non vola una mosca) solo per far sfuggire un sorrisetto più che per vera cognizione di causa.

Localizzazione o meno alcune cose della lieve trama sono fumose o poco logiche, il prologo è troppo rapido per farti provare empatia per il padre di Aurora o la famiglia acquisita (vi limiterete a pensare “ecco la regina malvagia e le sorellastre”) che poi sono il fulcro delle vicende.
Lemuria ha troppi popoli e nessuno di essi spiegato per bene –anche perché la metà sono sull’orlo dell’estinzione– a che serve mettere in campo ennemila razze senza contesto?
I modelli 3D, appannaggio di Aurora, Noah, Cordeli, Umbra e la Dama stonano terribilmente col resto dei colori pastello e se inizialmente si può pensare che Aurora è in quel modo in quanto essere umano, e non Lemuriana, questa teoria va a farsi benedire appena entrano in campo gli altri personaggi in cel shading.
Le “rivelazioni” peccano di senso nelle loro rime e si intuisce giusto che probabilmente Lemuria è stata scoperta da alcuni esploratori del nostro mondo che poi sono diventati i grandi saggi da cui poi discendono le due regine in lotta (però alla lunga “leggere” Child of Light disorienta), d’altro canto non viene nemmeno spiegato perché la cara mammina si è fatta dare per morta e poi abbia mollato anche Lemuria ad Aurora senza fare gran che per aiutarla mentre combatteva le forze del male.
Ci sono poi tante sottotrame iniziate ma senza una fine, come la quinta parte mancante del Golem, la fine delle genti del circo, alcune zone nominate nella mappa ma senza location visitabili, o una vera spiegazione su quale sia il vero nome delle sorelle e/o se abbiano usato dei nomi falsi in Austria e/o se si tratti di ragazze malvagie col potere di trasformarsi o di mostri Lemuriani trasformanti.

Il sistema di combattimento è davvero versatile e ben articolato visto che si sommano diversi fattori come il tempo, la debolezza degli avversari, le abilità e le resistenze dei vari compagni ma purtroppo anche in modalità difficile è tutto molto semplice e la mancanza degli scontri casuali vi porterà a sapere già in anticipo quali mostri appariranno e quali sono i personaggi più consoni da mandargli dietro.
Mentre le side quest sono fin troppo side, missioncine abbastanza stupidotte che portano Aurora a parlare con la varia gente di Lemuria per trovare maiali volanti o scambiare mele con pale; qualcuna è anche simpatica ma durano ben poco e -a differenza dei forzieri e dei bonus- non c'è scritto da nessuna parte quante quest ci sono nel gioco e quante non sono state ancora scoperte o iniziate (il conteggio delle quest è tenuto da alcuni foglietti con le istruzioni nell'inventario).

I menù, per quanto carini, non sono un gran che ottimizzati, basti pensare che non c’è un modo di avere una lista delle abilità (e livello delle stesse) ma si deve girare per l’albero skill, non si può decidere fuori dai combattimenti chi saranno i 2 personaggi a scendere in automatico -mettendo magari strategicamente sempre quello più veloce per poi cambiarlo con uno più utile una volta iniziato lo scontro-, l’inventario di organizza automaticamente e non c’è modo di saltare direttamente ai fogli quest o alle altre categorie d’oggetto, non è nemmeno possibile cambiare d’abito ad Aurora una volta iniziata la partita.

Per finire, una cosa che davvero non ho capito, è la fase finale che porta il giocatore a farsi due boss di fila, senza interruzioni, dando un’improvvisa botta di velocità al gioco e i titoli di coda (dopo un gioco così curato sul fronte artistico mi aspettavo per lo meno dei figurini che camminavano senza meta non un albero dondolante per tutto il tempo) con quanto ne consegue, tramite le ultime battute di Igniculus getta ulteriore fumo negli occhi e fa crescere nuovi dubbi –è pur sempre la Ubisoft non mi stupirebbe vedere nell’immediato futuro una mole mostruosa di DLC tra cui un finale esteso.
D’altro canto esiste una modalità “New Game+” che suppongo permetta di ricominciare tutto da capo importando qualcosa (visto che esiste solo il salvataggio automatico ho il terrore di provarla) ma di cui non vedo lo scopo visto che dopo i titoli di coda la “Regina” Aurora può esplorare liberamente Lemuria raccogliendo rivelazioni e oggetti mancanti, quindi perché ricominciare da 0?

Insomma dopo la grafica in 2D acquerellata la parte più curata sono le meccaniche degli scontri che però mediamente non vi serviranno a causa della difficoltà irrisoria.

Per finire
Sono brava a criticare e non è una novità, ma nonostante l’ultimo “punto” della recensione questo giochetto mi è davvero piaciuto, rientra perfettamente nei mie canoni ed è stata un’esperienza piacevole cosa che non mi sarei mai aspettata.
Consigliare lo consiglio, tenendo ovviamente contro che non è uno stealth, uno sparacchio o un rpg dalla trama caotica e splatter ma solo un piacevole passatempo di una ventina scarsa di ore~

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