nota: a causa della pila di manga da recensire ho deciso di limitare i miei logorroici post per alcuni di essi, anche perchè in soldoni non si meritano paginate di parole -.-. Quindi nascono i “fast” comment, che in media poco hanno di fast, se confrontati a certe recensione postate da certi geni della lampada, ma che a differenza degli altri post qui proposti hanno meno accuratezza e ricerca delle informazioni, e sopratutto sono assai più brevi!
The World God Only Knows lo conoscevo a causa dell’anime uscito di recente (è ancora in corso con una seconda serie? Booooh).
Avevo letto la trama e la mia vena morticcia di otome dipendente aveva sorriso, anche se qui si tratta dell’altra faccia della medaglia e l’harem è prettamente femminile (sto giocando a bullet butler quindi non sono del tutto estranea alla faccenda, sigh...).
Mi ero proposta di guardare l’anime, ma decisamente non è periodo (ho droppato P4 al terzo episodio, e poco dopo anche l’atroce versione animata di Brave10) anche perché lo stile dei disegni mi è altamente indigesto, non c’è la faccio a considerare 17enne quelle 3 righe stilizzate in croce para-moe di protagonista -.-
Ho comprato il primo volume (edito dalla star comics, 4.20€ cadauno, mensile) solo perchè c’era l’offerta a 1.90€ fino all’8 aprile.
La lettura non è stata particolarmente devastante (pensavo peggio), anzi risulta carino e divertente in più punti.
L’aver fuso il “fantastico” mondo dei morti con la vita contemporanea di un assurdo studente attaccato ai giochi di simulazione rende questo manga abbastanza di ambio respiro (non è il main del mainstream fortunatamente, anzi ai drogati di bleach e naruto probabilmente non piacerà).
C’è qualcosa per tutti! Per chi adora le ambientazioni scolastiche non ci sono problemi, chi preferisce misticismi vari e magia stessa cosa, il tutto condito con l’assurda visione del mondo del protagonista.
Ha pure anche alcuni rimandi “retrò” (per quanto mi riguarda) come il fare il punto della situazione a inizio di ogni nuovo “arco” (sono il tizio, 17 anni bla bla) che in qualche lettore provocheranno un attimo di nostalgia (sempre ammesso che non sia rimasto come elemento in questo genere di pubblicazione, è abbastanza fuori dal mio campo d’azione).
Se pur minimal e moettevoli i disegni sono chiari, talvolta con dettagli che fanno sorridere (la pFp mi ha fatto l’occhiolino; mentre l’xbox invece mi ha lasciata perplessa credevo che i jappi le dessero fuoco a vista).
Ogni “story” è incentrata su una ragazza e sulla sua conquista; tra story e story ci sono dei mono-capitoli incentrati sui protagonisti e il loro girarsi attorno.
Se pur simpatico, è uno di quei manga che fin dal primo capitolo capisci come andrà a finire, e che per allungare il brodo di proprinano 10mila storielline, per quanto simpatiche totalmente inutili ai fini di trama (infondo sono ben 16 volumi serie in corso).
Sinceramente non continuerò la lettura, non è il mio genere ed è già tanto se ora mi guarderò qualche episodio dell’anime; però lo consiglio agli amanti di shonen leggeri, senza però scontri ma tante risate e un pizzico (molto lieve) di fanservice.
Iniziato nel 2008, ancora in corso (16 volumi+)
Genere: Commedia, Harem, Romance, School Life, Shounen, Supernatural
Autore: Wakaki Tamiki (abbastanza un signor nessuno)
Editore Italiano: Star-comics, per ora le uscite sono mensili
Secondo la Suppy: carino, simpatico, ma fuori dai miei interessi; disegni e impostazione troppo “modaiola” se pur con contenuti originali che potrebbero non piacere ai mainstreamer.
The World God Only Knows lo conoscevo a causa dell’anime uscito di recente (è ancora in corso con una seconda serie? Booooh).
Avevo letto la trama e la mia vena morticcia di otome dipendente aveva sorriso, anche se qui si tratta dell’altra faccia della medaglia e l’harem è prettamente femminile (sto giocando a bullet butler quindi non sono del tutto estranea alla faccenda, sigh...).
Mi ero proposta di guardare l’anime, ma decisamente non è periodo (ho droppato P4 al terzo episodio, e poco dopo anche l’atroce versione animata di Brave10) anche perché lo stile dei disegni mi è altamente indigesto, non c’è la faccio a considerare 17enne quelle 3 righe stilizzate in croce para-moe di protagonista -.-
Ho comprato il primo volume (edito dalla star comics, 4.20€ cadauno, mensile) solo perchè c’era l’offerta a 1.90€ fino all’8 aprile.
Il manga narra le vicende del 17enne Keima Katsuragi, conosciuto come il dio della conquista, anche se solo in ambito di bishōjo game/gal game (giochi di simulazione di conquista di ragazze varie in ambientazioni disparate) che però in soldoni non sa interagire con le ragazze reali, anzi odia la realtà che considera un imperfetto videogame.
Osannato dal popolo otaku, bistrattato dai compagni di scuola, un giorno, anche a causa della sua errata fama, finisce per accettare quella che crede una sfida virtuale e si trova con la pasticciona demonietta (delle pulizie) Elsea a cacciare spiriti che infestano le ferite dell’animo femminile.
Quindi volta volta dovrà attuare le tecniche apprese nei giochi per conquistare la ragazza di turno, risanare la sua ferita e far catturare all’altra lo spiritello, altrimenti entrambi moriranno a causa del contratto.
Anche se inizialmente delusa dal suo compagno, Elsea si prodigherà col suo magico manto di piume in modo da “sistemare” gli errori nella realtà (dai pantaloncini da ginnastica, a fingersi cameriera) e alla fine rimarrà sbalordita dal comportamento del ragazzo, tanto da allungare i termini del contratto.
La lettura non è stata particolarmente devastante (pensavo peggio), anzi risulta carino e divertente in più punti.
L’aver fuso il “fantastico” mondo dei morti con la vita contemporanea di un assurdo studente attaccato ai giochi di simulazione rende questo manga abbastanza di ambio respiro (non è il main del mainstream fortunatamente, anzi ai drogati di bleach e naruto probabilmente non piacerà).
C’è qualcosa per tutti! Per chi adora le ambientazioni scolastiche non ci sono problemi, chi preferisce misticismi vari e magia stessa cosa, il tutto condito con l’assurda visione del mondo del protagonista.
Ha pure anche alcuni rimandi “retrò” (per quanto mi riguarda) come il fare il punto della situazione a inizio di ogni nuovo “arco” (sono il tizio, 17 anni bla bla) che in qualche lettore provocheranno un attimo di nostalgia (sempre ammesso che non sia rimasto come elemento in questo genere di pubblicazione, è abbastanza fuori dal mio campo d’azione).
Se pur minimal e moettevoli i disegni sono chiari, talvolta con dettagli che fanno sorridere (la pFp mi ha fatto l’occhiolino; mentre l’xbox invece mi ha lasciata perplessa credevo che i jappi le dessero fuoco a vista).
Ogni “story” è incentrata su una ragazza e sulla sua conquista; tra story e story ci sono dei mono-capitoli incentrati sui protagonisti e il loro girarsi attorno.
Se pur simpatico, è uno di quei manga che fin dal primo capitolo capisci come andrà a finire, e che per allungare il brodo di proprinano 10mila storielline, per quanto simpatiche totalmente inutili ai fini di trama (infondo sono ben 16 volumi serie in corso).
Sinceramente non continuerò la lettura, non è il mio genere ed è già tanto se ora mi guarderò qualche episodio dell’anime; però lo consiglio agli amanti di shonen leggeri, senza però scontri ma tante risate e un pizzico (molto lieve) di fanservice.
Iniziato nel 2008, ancora in corso (16 volumi+)
Genere: Commedia, Harem, Romance, School Life, Shounen, Supernatural
Autore: Wakaki Tamiki (abbastanza un signor nessuno)
Editore Italiano: Star-comics, per ora le uscite sono mensili
Secondo la Suppy: carino, simpatico, ma fuori dai miei interessi; disegni e impostazione troppo “modaiola” se pur con contenuti originali che potrebbero non piacere ai mainstreamer.