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Visualizzazione dei post da settembre, 2011

Genkaku Picasso [Recensione]

Ecco un’altra serie che si è conclusa di recente, per un totale di 3 volumi in un edizione assoluamente atipica per la starcomics. Non so se sia la crisi, o la moda di fare le reidizioni, ma la star ha iniziato a far uscire alcune serie (vecchie o nuove) con sovracopertina e pagine a colori inoltre, tutto sommato, il prezzo non è eccessivo (Picasso costa 5.90€ per intenderci) . Certo l’edizione “di lusso” è lungi dall’essere quella della j-pop, principalmente a causa della copertina sottilissima tanto da sembrare un foglio da risma economica, però ogni volume di Picasso si apre con una pagina doppia, stile mini poster, da aprire e ammirare, e diciamo che è stata un idea carina . Picasso è un manga di nicchia, fatto da un autore di nicchia, ma uscito su Jump ed è quindi un caso un po' più particolare. Ammetto che avevo già messo gli occhi su questa opera dopo aver letto 51 modi per salvarla, edito dalla Ronin e sempre di Furuya. 51 a suo tempo non lo comprai per

WELCOME BACK, CYBERPUNK

O k titolo scazzato in parte , comunque andrò a parlare delle due nuove serie della GP dalle tinte un pò cupe con ambientazioni decadenti-degradanti future. Solitamente queste opere, che siano occidentali o orientali, cartacee o video, lunghe o corte hanno dei difetti comuni . Dovendo mostrare un mondo merdoso abbondano di volgarità bonus e schifezze volte a impressionare e disgustare il “cliente”, scene spesso e volentieri totalmente “random” e fini a se stesse buttate lì tanto per far scena (wow). Clothroad (il primo di cui parlerò) soprattutto nel primo volume soffre di questa cosa, basti pensare che in 20 pagine vedrete cazzi (fatti un pò strani in effetti, saranno rinsecchiti) voltanti perchè tagliati così tanto per, oppure bambini che hanno proprio un buco lì sul davanti e bisogna fargli due inquadrature per forza. Utilità di queste scene... 0, un pò come gli abbondanti commenti “bagnati” degli ultimi volumi di Brave 10 (OMG la Suppy che si lamenta del suo “best manga” 2010!

SUMMER WARS CASE

Questa non e’ una recensione, non so bene nemmeno io cosa sia... Diciamo che spendo 3-4 parole su un manga che ho finito di leggere recentemente , tutti e 3 i volumi editi dalla Planet (usciti guarda caso in pieno periodo estivo) sono tutti facilmente reperibili alla fumetteria dietro l’angolo. Non posso sinceramente recensire con cognizione di causa perchè l’anime non l’ho mai visto , a pelle non mi è mai ispirato particolarmente, ma e’ stato oggetto di diverse discussioni altrui tra premi e edizioni bluray. Invero ho provato a guardare il film dopo il primo o secondo volume (più probabile il secondo) ma dopo cinque minuti ho visto che non era il caso perchè i “punti” che mi piacevano nel manga lì non c’erano e ammetto di aver pensato una sola e unica cosa quando è partito e ho visto arrivare la ragazza nel laboratorio/sala server: “Sembra la sigla non bluray di Madoka” Ok anche Magi-staceppa-Madoka non l’ho mai visto, causa l’enorme insensato clamore che fecero (e fanno ora con l’

Kara No Kyoukai Recensione

Non era un anime previsto , per così dire, semplicemente mi è passato davanti e la screen mi ha incuriosito. A questo si è sommato il momentaneo problema nel reperire il fansub (i Karanaze sono morti e mezzi risorti sotto altro nome quindi lì per lì non riuscivo a trovarli) e all’arrabbiatura si è sommata la sorpresa che mi ha tirato un bel ceffone dalle prime note del primo “episodio” già la colonna sonora by Kalafina e non si apriva con una canzone random di questo gruppo ma proprio con la canzone che amo più di tutte “Oblivius” che poi in definitiva fa da colonna sonora dell’intero episodio >.<. Così l’inconsistenza e follia di questa prima oretta sono passate in sordina a causa della canzone, anche perchè ripensandoci ora il primo episodio non ha proprio senso e tecnicamente è molto carente rispetto agli altri (si forse i peggiori sono il primo ep e metà del secondo). Già dal successivo tentano di spiegarti qualcosa dicendoti chi minchia sono i personaggi invece di butt

Honey Blood Recensione Vol 1 & 2

Nota: questo articolo è stato scritto i primi di Agosto solo che... me ne sono dimenticata XD esempio più eclatante di quanto sono stordita verrà postato a breve quando spunterà la recensione in cui mi auto-smentirò parlando del 3 che è uscito poco tempo fa  >.< HONEY BLOOD E’ vero, lo dico per la 100millesima volta, ma io e lo shojo siamo DAVVERO nemici giurati. Causa il target a cui (forse) mira questo blog beh... devo ripetermi per evitare azzannamenti facilmente scongiurabili. Il titolo del manga già di suo è un pò una cazzata non particolarmente colma di inventiva ma va beh devo dire che mi sono avvicinata a questo manga più che altro perchè puzzava di twilight e volevo farmi 2 risate... Però tutto sommato, salvo le ultimi 3 pagine, il primo volume mi è piaciuto perchè era innovativa nonostante lavorasse su concetti non particolarmente originali. A mia discolpa dico che ero straconvinta che fosse una miniserie in 3 volumi e quando ho letto che il secondo era l’ulti

Sengoku Basara: Ranse Ranbu Commento Finale

E così con un anno di ritardo (e più) finisce Sengoku Basara edito dalla J-pop . Dico con un anno di ritardo perchè la prima volta che apparve su una checklist era estate scorsa, ma per mesi (come al solito) non si vide nulla di reale e tangibile anche solo lontanamente definibile come “volumetto”. Non sono mai stata troppo entusiata di questa trasposizione dei samurai tamarri per diversi motivi tutti legati strettamente con “l’età” del manga stesso, che vide la luce nel 2006-2007. Nonostante io adori la Kairi e debba dare il merito a questa miniserie in 3 volumi se si è appassionata (tremendamente) a quell’epoca creando piccole perle come Brave 10 (pare che per metà anno prossimo la planet farà uscire gli ultimi 2 volumi della prima serie, a volte mi faccio paura da sola azzeccando così le mie pessimistiche previsioni -.- a volte vorrei tanto aver torto) stiamo comunque parlando della sua prima serie degna di tale nome e quindi rispetto alle altre sue opere c’è un abisso sia com